"Una Terapia di Gruppo" (2024) - Recensione Psicologica

SPOILER ALERT

Ispirato all'opera teatrale di Laurent Baffie, già adattata nel film francese Toc Toc, "Una Terapia di Gruppo," diretto da Paolo Costella, racconta la storia di sei pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) che si trovano, per errore, nello studio di un famoso psicoterapeuta. 

Il cast, composto da talenti del calibro di Claudio Bisio, Margherita Buy, Claudio Santamaria e Valentina Lodovini, dà vita a un racconto corale che intreccia con maestria ironia, dolcezza e profonde riflessioni sull’impatto dei disturbi psicologici nella vita quotidiana, il tutto raccontato con empatia e grande sensibilità umana

Un elemento narrativo centrale è l'effetto sorpresa legato all'attesa del dottore. L'assenza dello psicoterapeuta, che dà il via alla terapia improvvisata dai pazienti, rappresenta una scelta narrativa che amplifica l'ironia e crea un senso di incertezza nello spettatore. Questo stratagemma permette di spostare l'attenzione dalla figura autoritaria e professionale del terapeuta alla dinamica umana e caotica dei pazienti stessi, evidenziando come il confronto diretto tra loro possa essere altrettanto terapeutico quanto un intervento strutturato. 

Uno dei messaggi centrali, quindi, è il potere trasformativo del confronto tra persone che condividono difficoltà simili. Il film sottolinea come il semplice sentirsi compresi possa innescare un percorso verso la guarigione o, almeno, il cambiamento

Nel finale, si lascia intendere che il dottor Stern abbia deliberatamente creato la situazione lasciando le chiavi dello studio a Federico. Questo gesto può essere interpretato come un approccio terapeutico non convenzionale, volto a responsabilizzare i pazienti e a dimostrare loro che possiedono le risorse per affrontare i propri problemi

Nonostante le iniziali differenze e diffidenze, i personaggi riescono a lavorare insieme, a superare barriere personali e a trovare nuove prospettive attraverso il sostegno reciproco. Questo sottolinea un concetto fondamentale in psicoterapia: la relazione e l'empatia tra individui possono essere strumenti potenti di crescita e guarigione

Il film esplora una varietà di disturbi mentali e comportamentali, la maggior parte dei quali legati al DOC, mostrando come questi influenzino le vite dei protagonisti. Tra i personaggi principali, troviamo: 

  • Federico (Claudio Bisio): affetto dalla sindrome di Tourette, caratterizzata da tic vocali e motori.
  • Annamaria (Margherita Buy): ossessionata dal controllo, un tratto tipico del DOC di verifica.
  • Emilio (Claudio Santamaria): ossessionato dal conteggio compulsivo.
  • Bianca (Valentina Lodovini): evitante nei contatti umani a causa della sua mania per la pulizia.
  • Lilli (Ludovica Francesconi): maniaca della simmetria.
  • Otto (Leo Gassmann): affetto dalla FOMO (paura di essere escluso), esacerbata dall'iperconnessione ai social media.

CHE COSA È IL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO (DOC)? 

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) è un disturbo psichiatrico caratterizzato dalla presenza di ossessioni e/o compulsioni

  • Ossessioni: Pensieri, immagini o impulsi intrusivi, ricorrenti e indesiderati che causano ansia o disagio significativo. Ad esempio, la paura di contaminazione, il dubbio patologico o pensieri proibiti. 
  • Compulsioni: Comportamenti ripetitivi o azioni mentali (come contare) messi in atto per ridurre l'ansia legata alle ossessioni, anche se spesso non sono collegati in modo logico o realistico al problema percepito. 

Il DOC può interferire significativamente con la vita quotidiana, influenzando relazioni, lavoro e benessere personale. È riconosciuto come una condizione trattabile, attraverso la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), in particolare con la Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP), e talvolta con il supporto di farmaci come gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). 

I PROTAGONISTI E LE LORO PATOLOGIE 

Di seguito, analizzeremo nel dettaglio le situazioni individuali dei protagonisti del film, cercando di comprendere le caratteristiche distintive di ciascuna patologia e le possibili cause che potrebbero aver contribuito alla loro insorgenza. Questo approfondimento ci permetterà di gettare luce sulle difficoltà vissute dai personaggi, offrendo al tempo stesso una riflessione più ampia sulle implicazioni psicologiche e sociali di tali disturbi. 

FEDERICO (CLAUDIO BISIO): SINDROME DI TOURETTE:

(La Sindrome di Tourette (ST) e il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) sono due patologie distinte, anche se possono presentare delle somiglianze e talvolta coesistere nello stesso individuo.)

La Sindrome di Tourette è un disturbo neurologico caratterizzato dalla presenza di tic motori e tic vocali che si manifestano in modo ripetitivo, rapido e involontario. I tic possono variare in intensità e complessità, e includono:

  • Tic motori: movimenti improvvisi, come sbattere le palpebre, fare smorfie, scuotere la testa o movimenti più complessi del corpo.
  • Tic vocali: suoni involontari, come grugniti, schiarirsi la gola, ripetere parole o, in casi più rari, l'uso di espressioni inappropriate (coprolalia).

 Caratteristiche principali: 

  • Esordio: si manifesta di solito durante l'infanzia, tra i 5 e i 10 anni.
  • Decorso: i sintomi possono fluttuare nel tempo, migliorando o peggiorando.
  • Causa: l'origine è multifattoriale, coinvolgendo una combinazione di fattori genetici e neurobiologici.
  • Comorbidità: spesso è associata ad altri disturbi come l'ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) o il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC).

Nonostante i sintomi possano essere imbarazzanti o creare disagio, molte persone con la sindrome di Tourette riescono a condurre una vita normale, e i tic possono attenuarsi con l'età. Terapie farmacologiche, comportamentali o psicologiche possono aiutare nei casi più gravi. 

ANNAMARIA (MARGHERITA BUY): OSSESSIONE PER IL CONTROLLO - DOC DI VERIFICA

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) di verifica è una sottocategoria del DOC caratterizzata dalla necessità compulsiva di controllare ripetutamente che determinate situazioni siano sotto controllo o sicure, per alleviare l'ansia legata a pensieri ossessivi. Le ossessioni tipiche riguardano la paura che qualcosa di negativo possa accadere a causa di una propria negligenza o errore, come non aver spento il gas, non aver chiuso una porta o aver inviato un messaggio sbagliato.

EMILIO (CLAUDIO SANTAMARIA): OSSESSIONE PER IL CONTEGGIO COMPULSIVO

Il conteggio compulsivo è una manifestazione del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) caratterizzata dall'impulso irrefrenabile di contare o numerare oggetti, azioni o eventi. Questa compulsione viene messa in atto per ridurre l'ansia generata da pensieri ossessivi, spesso legati a paure di perdita di controllo, di disordine o di conseguenze negative.   

BIANCA (VALENTINA LODOVINI): EVITAMENTO DEI CONTATTI E MANIA PER LA PULIZIA DOVUTA A TRAUMA

La mania per la pulizia, spesso conosciuta come una manifestazione del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), è caratterizzata dall'ossessione per la contaminazione o per l'ordine e la perfezione, accompagnata da compulsioni legate alla pulizia o all'igiene. Sebbene il termine "mania" venga comunemente usato in modo colloquiale, è più corretto parlare di una specifica forma di DOC quando questi comportamenti interferiscono significativamente con la vita quotidiana.

Il trauma del Revenge Porn nella vita di Bianca 

La mania per la pulizia di Bianca, sviluppata dopo un caso di revenge porn, può essere interpretata come una risposta psicologica e psichiatrica a un trauma profondo. 

Il revenge porn rappresenta una violazione intima e un evento fortemente destabilizzante, che può indurre la persona a sviluppare comportamenti ossessivo-compulsivi come meccanismo di coping
Cause psichiatriche sottostanti: 
  1. Bisogno di controllo: Dopo un'esperienza traumatica che genera un forte senso di vulnerabilità e impotenza, la mania per la pulizia può diventare una strategia per ripristinare una percezione di controllo sul proprio ambiente, almeno simbolicamente.
  2. Paura del giudizio esterno: L'esposizione pubblica e la vergogna associate al revenge porn possono accentuare l'ansia legata alla percezione di sé. La pulizia eccessiva può rappresentare un tentativo simbolico di "purificazione" da qualcosa di percepito come sporco o contaminante.
  3. Attivazione del disturbo ossessivo-compulsivo: Un evento traumatico può fungere da trigger per il DOC, soprattutto in individui predisposti. La compulsione di pulire potrebbe essere una manifestazione specifica dell'ansia legata al trauma.
  4. Elaborazione del trauma: In alcuni casi, il bisogno di pulizia può essere una modalità per affrontare un disagio psicologico interno, spostando l'attenzione su un'azione ripetitiva e ritualistica. Questo comportamento distrae momentaneamente dalla sofferenza emotiva.
La mania per la pulizia di Bianca può essere vista come un tentativo inconscio di gestire il dolore, la vergogna e l'ansia legati al trauma del revenge porn, trasformandosi in un comportamento disfunzionale che richiederebbe un approccio terapeutico mirato.


LILLI (LUDOVICA FRANCESCONI): MANIA DELLA SIMMETRIA

La mania della simmetria è una manifestazione specifica del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), caratterizzata da un’intensa preoccupazione per il bilanciamento, l’ordine e la disposizione armoniosa di oggetti o situazioni. Le persone che ne soffrono possono sentire un disagio intollerabile se le cose non sono "perfettamente simmetriche" o non rispettano un senso di ordine personale, spesso difficile da spiegare. 

Caratteristiche principali della mania della simmetria 

  • Ossessioni associate
    I pensieri ossessivi riguardano il bisogno che:
    • Oggetti, ambienti o persino movimenti siano simmetrici o ordinati. 
    • Le cose appaiano "perfette" o "giuste" secondo un criterio personale. 
    • Si eviti qualsiasi asimmetria percepita, pena un forte disagio o una paura vaga, come che accada qualcosa di negativo. 
  • Compulsioni di simmetria
    • Disporre oggetti in modo che siano perfettamente allineati o equidistanti. 
    • Ritoccare, regolare o spostare ripetutamente oggetti fino a raggiungere un senso di "perfezione". 
    • Ripetere azioni in modo speculare, ad esempio toccare un oggetto con una mano e poi con l’altra per "bilanciare" il gesto. 
    • Evitare situazioni che possano disturbare l’ordine percepito. 

Le ossessioni sulla simmetria causano disagio intenso, che le compulsioni cercano di alleviare. Tuttavia, il sollievo è temporaneo, e il ciclo si ripete, consolidando il comportamento compulsivo. 

Origini e cause psicologiche

La mania della simmetria può derivare da:

  • Predisposizione genetica o alterazioni neurobiologiche, come un’anomala regolazione della serotonina. 
  • Eventi stressanti o traumatici, che rafforzano il bisogno di controllo e ordine per compensare un senso di caos interiore, come in questo caso un trauma da lutto. 
  • Comportamenti appresi, dove il perfezionismo e la rigidità possono essere stati rinforzati durante l'infanzia.

Il lutto può causare la mania per la simmetria come nel caso di Lilli? 

Nel caso di Lilli, possiamo dire che un episodio di lutto può certamente contribuire all'insorgenza di sintomi legati al Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), inclusa la mania per la simmetria, sebbene questo non sia un effetto diretto e universale. La sua fissazione per la simmetria potrebbe essere interpretata come un tentativo inconscio di esercitare controllo in un mondo che percepisce come imprevedibile e caotico dopo una perdita importante. 

Perché il lutto può portare a sintomi ossessivo-compulsivi? 

  • Necessità di controllo: Il lutto rappresenta un evento traumatico che genera un senso di impotenza. Alcuni individui sviluppano rituali o ossessioni, come il bisogno di simmetria, per ristabilire un'apparente sicurezza o equilibrio.
  • Elaborazione del dolore: Le compulsioni possono agire come una distrazione temporanea dal dolore emotivo intenso. Nel caso di Lilli, potrebbe essere il suo modo di canalizzare il dolore in un comportamento specifico e ripetitivo.
  • Predisposizione psicologica: Una persona con una vulnerabilità sottostante al DOC può vedere i sintomi scatenarsi o peggiorare in risposta a un evento stressante o traumatico, come un lutto.
  • Simmetria come simbolo: La ricerca di perfezione e ordine (come la mania per la simmetria) può riflettere un bisogno psicologico di "riparare" ciò che è stato perso o di ristabilire una sorta di armonia dopo una frattura emotiva.

 Lilli rappresenta quindi un caso emblematico in cui il dolore non elaborato trova espressione in un sintomo apparentemente distante ma simbolicamente collegato al trauma vissuto. Il suo bisogno di simmetria diventa il suo linguaggio psicologico per affrontare il caos interiore. Mentre il lutto non causa direttamente la mania per la simmetria, può agire da fattore scatenante o amplificatore, soprattutto in individui predisposti. La rappresentazione di Lilli evidenzia come il disturbo ossessivo-compulsivo possa essere una risposta indiretta a eventi traumatici profondamente destabilizzanti. 

OTTO (LEO GASSMANN): FOMO (PAURA DI ESSERE ESCLUSO)

La FOMO e il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) sono due fenomeni distinti ma possono avere punti di contatto, soprattutto in termini di sintomi e meccanismi psicologici sottostanti.

La FOMO (acronimo di Fear of Missing Out, cioè "paura di essere tagliati fuori") è un fenomeno psicologico che descrive l’ansia o il disagio derivante dalla percezione di essere esclusi da esperienze sociali, eventi o opportunità che altri stanno vivendo. È strettamente legata all'uso dei social media, che amplificano il confronto sociale e il desiderio di essere sempre connessi e partecipi.

Caratteristiche principali della FOMO

  • Bisogno costante di connessione: le persone affette da FOMO controllano frequentemente i social media per monitorare cosa stanno facendo gli altri, temendo di perdersi qualcosa di importante. 
  • Confronto sociale: la FOMO è alimentata dal confronto con le esperienze altrui, che spesso appaiono più gratificanti o interessanti, anche se non realistiche. 
  • Ansia e insoddisfazione: la sensazione di esclusione o di perdita di opportunità può generare emozioni negative come: 
    • Ansia per non essere "al passo" con gli altri. 
    • Insoddisfazione per la propria vita. 
    • Bassa autostima, derivante dalla percezione di inadeguatezza. 

Origini e cause della FOMO

  • Social media: le piattaforme online mostrano una versione idealizzata della vita degli altri, accentuando il confronto sociale. 
  • Bisogno evolutivo di appartenenza: Il desiderio di essere parte di un gruppo è radicato nella natura umana e, nel contesto moderno, si manifesta anche online. 
  • Pressioni culturali: l'idea che "bisogna vivere al massimo" o "non perdere nessuna opportunità" contribuisce a generare questa ansia. 

Effetti della FOMO

  • Benessere mentale: La FOMO può causare stress, ansia, depressione e insoddisfazione cronica. 
  • Dipendenza dai social media: L'ansia di perdere qualcosa può spingere a un uso compulsivo degli smartphone. 
  • Relazioni personali: Può minare le relazioni, poiché ci si focalizza più su cosa si sta perdendo che su cosa si sta vivendo. La FOMO è una sfida moderna che riflette la nostra connessione sempre più intensa con il mondo digitale e il confronto sociale. Affrontarla richiede un equilibrio tra l'essere connessi e il vivere il presente in modo autentico e consapevole.  

CONCLUSIONE

In conclusione, Una Terapia di Gruppo dimostra una straordinaria capacità di intrecciare comicità e profondità, offrendo uno spettacolo che fa sorridere ma anche riflettere su temi di grande rilevanza sociale. Il film riesce a trasmettere un messaggio umano bellissimo, normalizzando le difficoltà legate alla salute mentale e mostrando come il confronto e l'accettazione possano rappresentare i primi passi verso il cambiamento. Paolo Costella firma una commedia capace di intrattenere con intelligenza, ricordandoci che anche nelle nostre fragilità c'è forza, speranza e, a volte, persino un pizzico di ironia salvifica. 

Il mio voto per il film è 8️⃣ su 🔟   


Dott. Charbel Farah - Psicologo





PROFESSIONE, ETICA E LEGGE: QUANDO LA FINZIONE INCONTRA LA REALTÀ
Ma se fosse accaduto davvero, quale sarebbe stata la responsabilità del terapeuta e di Federico? 
Dal punto di vista legale, la situazione mostrata nel film solleva alcune questioni significative legate alla deontologia professionale e alla responsabilità del terapeuta: 
Abbandono del paziente
Lasciare i pazienti nello studio senza supervisione può configurarsi come abbandono del paziente, una violazione deontologica grave per un professionista della salute mentale. Il codice deontologico degli psicologi e le normative sanitarie sottolineano l'obbligo di garantire un'assistenza adeguata e di non mettere i pazienti in situazioni di potenziale disagio o rischio. 
Responsabilità per danni
Se i pazienti, durante la terapia autogestita, avessero subito o causato danni, il terapeuta potrebbe essere ritenuto responsabile in termini civili o penali. Lasciare intenzionalmente le chiavi dello studio potrebbe essere interpretato come un'azione deliberata che espone i pazienti a rischi evitabili, configurando una forma di negligenza. 
Validità terapeutica e consenso informato
Sebbene il confronto tra pari possa avere effetti positivi, il terapeuta deve sempre garantire un contesto sicuro e strutturato. Ogni intervento deve essere spiegato e concordato con i pazienti attraverso il consenso informato. Nel film, il "lasciare che i pazienti si autogestiscano" potrebbe essere interpretato come una mancanza di trasparenza e di tutela nei confronti degli stessi. 
Limiti dell'autogestione
Dal punto di vista legale, i gruppi di auto-mutuo aiuto, pur essendo riconosciuti come utili, non sostituiscono l'intervento di un professionista abilitato. Se un terapeuta promuovesse o favorisse una terapia autogestita, sarebbe necessario chiarire ruoli, responsabilità e limiti, garantendo sempre un quadro legale chiaro. 
Etica e scelte terapeutiche non convenzionali
Se il dottor Stern avesse deliberatamente lasciato le chiavi per stimolare un cambiamento, si potrebbe configurare una scelta terapeutica "non ortodossa". Tuttavia, per essere accettabile, dovrebbe essere accompagnata da una valutazione rigorosa dei rischi e dal rispetto dei principi etici fondamentali: beneficenza, non maleficenza, autonomia e giustizia. 
Nel contesto del film, il rischio legale potrebbe riguardare sia Federico che il Dott. Stern, ma con implicazioni diverse: 
1. Rischi legali per Federico
Federico si appropria delle chiavi dello studio del Dott. Stern e organizza sedute senza una formazione adeguata né autorizzazione. Questo potrebbe configurarsi come: 
  • Abuso di professione sanitaria (art. 348 c.p.): Svolgere la professione di psicologo senza titolo è illegale e comporta sanzioni penali.
  • Violazione di proprietà: Anche se non c’è effrazione, l’utilizzo dello spazio dello studio senza permesso potrebbe essere considerato un illecito civile o penale, a seconda delle circostanze.
 2. Rischi legali per il Dott. Stern
Se fosse dimostrato che il Dott. Stern ha volutamente lasciato le chiavi o ha tollerato la situazione, potrebbe incorrere in responsabilità legali: 
  • Omessa vigilanza professionale: Lasciare le chiavi a una persona non qualificata, se fatto intenzionalmente o per negligenza, potrebbe configurare una colpa.
  • Complicità indiretta: Anche se non agisce direttamente, il medico potrebbe essere ritenuto parzialmente responsabile per aver permesso o favorito il comportamento di Federico.
 Fattori attenuanti
Tuttavia, il contesto del film sembra enfatizzare l'intenzione positiva del Dott. Stern, che potrebbe giustificare moralmente, se non legalmente, le sue azioni: 
  • Intento educativo o terapeutico: Il Dott. Stern potrebbe difendersi sostenendo che l’esperienza di Federico era pensata per favorire il suo sviluppo personale.
  • Mancanza di danni reali: Se nessuno è stato danneggiato dalle sedute condotte da Federico, ciò potrebbe influire sull’entità delle conseguenze legali.
Infine, in un’analisi puramente legale, Federico sarebbe il primo a rischiare conseguenze per appropriazione indebita delle chiavi e abuso della professione di psicologo. Tuttavia, il Dott. Stern potrebbe essere coinvolto in misura minore, qualora emergesse che la sua condotta è stata negligente o intenzionale.  
Nel contesto del film, queste implicazioni legali sembrano essere subordinate al messaggio umano e trasformativo della trama.
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