Ispirato all'opera teatrale di Laurent Baffie, già adattata nel film francese Toc Toc, "Una Terapia di Gruppo," diretto da Paolo Costella, racconta la storia di sei pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) che si trovano, per errore, nello studio di un famoso psicoterapeuta.
Il cast, composto da talenti del calibro di Claudio Bisio, Margherita Buy, Claudio Santamaria e Valentina Lodovini, dà vita a un racconto corale che intreccia con maestria ironia, dolcezza e profonde riflessioni sull’impatto dei disturbi psicologici nella vita quotidiana, il tutto raccontato con empatia e grande sensibilità umana.
Un elemento narrativo centrale è l'effetto sorpresa legato all'attesa del dottore. L'assenza dello psicoterapeuta, che dà il via alla terapia improvvisata dai pazienti, rappresenta una scelta narrativa che amplifica l'ironia e crea un senso di incertezza nello spettatore. Questo stratagemma permette di spostare l'attenzione dalla figura autoritaria e professionale del terapeuta alla dinamica umana e caotica dei pazienti stessi, evidenziando come il confronto diretto tra loro possa essere altrettanto terapeutico quanto un intervento strutturato.
Uno dei messaggi centrali, quindi, è il potere trasformativo del confronto tra persone che condividono difficoltà simili. Il film sottolinea come il semplice sentirsi compresi possa innescare un percorso verso la guarigione o, almeno, il cambiamento.
Nel finale, si lascia intendere che il dottor Stern abbia deliberatamente creato la situazione lasciando le chiavi dello studio a Federico. Questo gesto può essere interpretato come un approccio terapeutico non convenzionale, volto a responsabilizzare i pazienti e a dimostrare loro che possiedono le risorse per affrontare i propri problemi.
Nonostante le iniziali differenze e diffidenze, i personaggi riescono a lavorare insieme, a superare barriere personali e a trovare nuove prospettive attraverso il sostegno reciproco. Questo sottolinea un concetto fondamentale in psicoterapia: la relazione e l'empatia tra individui possono essere strumenti potenti di crescita e guarigione.
Il film esplora una varietà di disturbi mentali e comportamentali, la maggior parte dei quali legati al DOC, mostrando come questi influenzino le vite dei protagonisti. Tra i personaggi principali, troviamo:
CHE COSA È IL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO (DOC)?
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) è un disturbo psichiatrico caratterizzato dalla presenza di ossessioni e/o compulsioni:
Il DOC può interferire significativamente con la vita quotidiana, influenzando relazioni, lavoro e benessere personale. È riconosciuto come una condizione trattabile, attraverso la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), in particolare con la Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP), e talvolta con il supporto di farmaci come gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina).
I PROTAGONISTI E LE LORO PATOLOGIE
Di seguito, analizzeremo nel dettaglio le situazioni individuali dei protagonisti del film, cercando di comprendere le caratteristiche distintive di ciascuna patologia e le possibili cause che potrebbero aver contribuito alla loro insorgenza. Questo approfondimento ci permetterà di gettare luce sulle difficoltà vissute dai personaggi, offrendo al tempo stesso una riflessione più ampia sulle implicazioni psicologiche e sociali di tali disturbi.
FEDERICO (CLAUDIO BISIO): SINDROME DI TOURETTE:
(La Sindrome di Tourette (ST) e il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) sono due patologie distinte, anche se possono presentare delle somiglianze e talvolta coesistere nello stesso individuo.)
La Sindrome di Tourette è un disturbo neurologico caratterizzato dalla presenza di tic motori e tic vocali che si manifestano in modo ripetitivo, rapido e involontario. I tic possono variare in intensità e complessità, e includono:
Caratteristiche principali:
Nonostante i sintomi possano essere imbarazzanti o creare disagio, molte persone con la sindrome di Tourette riescono a condurre una vita normale, e i tic possono attenuarsi con l'età. Terapie farmacologiche, comportamentali o psicologiche possono aiutare nei casi più gravi.
ANNAMARIA (MARGHERITA BUY): OSSESSIONE PER IL CONTROLLO - DOC DI VERIFICA
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) di verifica è una sottocategoria del DOC caratterizzata dalla necessità compulsiva di controllare ripetutamente che determinate situazioni siano sotto controllo o sicure, per alleviare l'ansia legata a pensieri ossessivi. Le ossessioni tipiche riguardano la paura che qualcosa di negativo possa accadere a causa di una propria negligenza o errore, come non aver spento il gas, non aver chiuso una porta o aver inviato un messaggio sbagliato.
EMILIO (CLAUDIO SANTAMARIA): OSSESSIONE PER IL CONTEGGIO COMPULSIVO
Il conteggio compulsivo è una manifestazione del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) caratterizzata dall'impulso irrefrenabile di contare o numerare oggetti, azioni o eventi. Questa compulsione viene messa in atto per ridurre l'ansia generata da pensieri ossessivi, spesso legati a paure di perdita di controllo, di disordine o di conseguenze negative.
BIANCA (VALENTINA LODOVINI): EVITAMENTO DEI CONTATTI E MANIA PER LA PULIZIA DOVUTA A TRAUMA
La mania per la pulizia, spesso conosciuta come una manifestazione del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), è caratterizzata dall'ossessione per la contaminazione o per l'ordine e la perfezione, accompagnata da compulsioni legate alla pulizia o all'igiene. Sebbene il termine "mania" venga comunemente usato in modo colloquiale, è più corretto parlare di una specifica forma di DOC quando questi comportamenti interferiscono significativamente con la vita quotidiana.
Il trauma del Revenge Porn nella vita di Bianca La mania per la pulizia di Bianca, sviluppata dopo un caso di revenge porn, può essere interpretata come una risposta psicologica e psichiatrica a un trauma profondo. Il revenge porn rappresenta una violazione intima e un evento fortemente destabilizzante, che può indurre la persona a sviluppare comportamenti ossessivo-compulsivi come meccanismo di coping.Cause psichiatriche sottostanti:
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LILLI (LUDOVICA FRANCESCONI): MANIA DELLA SIMMETRIA
La mania della simmetria è una manifestazione specifica del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), caratterizzata da un’intensa preoccupazione per il bilanciamento, l’ordine e la disposizione armoniosa di oggetti o situazioni. Le persone che ne soffrono possono sentire un disagio intollerabile se le cose non sono "perfettamente simmetriche" o non rispettano un senso di ordine personale, spesso difficile da spiegare.
Caratteristiche principali della mania della simmetria
Le ossessioni sulla simmetria causano disagio intenso, che le compulsioni cercano di alleviare. Tuttavia, il sollievo è temporaneo, e il ciclo si ripete, consolidando il comportamento compulsivo.
Origini e cause psicologiche
La mania della simmetria può derivare da:
Il lutto può causare la mania per la simmetria come nel caso di Lilli?
Nel caso di Lilli, possiamo dire che un episodio di lutto può certamente contribuire all'insorgenza di sintomi legati al Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), inclusa la mania per la simmetria, sebbene questo non sia un effetto diretto e universale. La sua fissazione per la simmetria potrebbe essere interpretata come un tentativo inconscio di esercitare controllo in un mondo che percepisce come imprevedibile e caotico dopo una perdita importante.
Perché il lutto può portare a sintomi ossessivo-compulsivi?
Lilli rappresenta quindi un caso emblematico in cui il dolore non elaborato trova espressione in un sintomo apparentemente distante ma simbolicamente collegato al trauma vissuto. Il suo bisogno di simmetria diventa il suo linguaggio psicologico per affrontare il caos interiore. Mentre il lutto non causa direttamente la mania per la simmetria, può agire da fattore scatenante o amplificatore, soprattutto in individui predisposti. La rappresentazione di Lilli evidenzia come il disturbo ossessivo-compulsivo possa essere una risposta indiretta a eventi traumatici profondamente destabilizzanti.
OTTO (LEO GASSMANN): FOMO (PAURA DI ESSERE ESCLUSO)
La FOMO e il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) sono due fenomeni distinti ma possono avere punti di contatto, soprattutto in termini di sintomi e meccanismi psicologici sottostanti.
La FOMO (acronimo di Fear of Missing Out, cioè "paura di essere tagliati fuori") è un fenomeno psicologico che descrive l’ansia o il disagio derivante dalla percezione di essere esclusi da esperienze sociali, eventi o opportunità che altri stanno vivendo. È strettamente legata all'uso dei social media, che amplificano il confronto sociale e il desiderio di essere sempre connessi e partecipi.
Caratteristiche principali della FOMO
Origini e cause della FOMO
Effetti della FOMO
CONCLUSIONE
In conclusione, Una Terapia di Gruppo dimostra una straordinaria capacità di intrecciare comicità e profondità, offrendo uno spettacolo che fa sorridere ma anche riflettere su temi di grande rilevanza sociale. Il film riesce a trasmettere un messaggio umano bellissimo, normalizzando le difficoltà legate alla salute mentale e mostrando come il confronto e l'accettazione possano rappresentare i primi passi verso il cambiamento. Paolo Costella firma una commedia capace di intrattenere con intelligenza, ricordandoci che anche nelle nostre fragilità c'è forza, speranza e, a volte, persino un pizzico di ironia salvifica.
Il mio voto per il film è 8️⃣ su 🔟
Dott. Charbel Farah - Psicologo
PROFESSIONE, ETICA E LEGGE: QUANDO LA FINZIONE INCONTRA LA REALTÀ Ma se fosse accaduto davvero, quale sarebbe stata la responsabilità del terapeuta e di Federico? Dal punto di vista legale, la situazione mostrata nel film solleva alcune questioni significative legate alla deontologia professionale e alla responsabilità del terapeuta: Abbandono del paziente Lasciare i pazienti nello studio senza supervisione può configurarsi come abbandono del paziente, una violazione deontologica grave per un professionista della salute mentale. Il codice deontologico degli psicologi e le normative sanitarie sottolineano l'obbligo di garantire un'assistenza adeguata e di non mettere i pazienti in situazioni di potenziale disagio o rischio. Responsabilità per danni Se i pazienti, durante la terapia autogestita, avessero subito o causato danni, il terapeuta potrebbe essere ritenuto responsabile in termini civili o penali. Lasciare intenzionalmente le chiavi dello studio potrebbe essere interpretato come un'azione deliberata che espone i pazienti a rischi evitabili, configurando una forma di negligenza. Validità terapeutica e consenso informato Sebbene il confronto tra pari possa avere effetti positivi, il terapeuta deve sempre garantire un contesto sicuro e strutturato. Ogni intervento deve essere spiegato e concordato con i pazienti attraverso il consenso informato. Nel film, il "lasciare che i pazienti si autogestiscano" potrebbe essere interpretato come una mancanza di trasparenza e di tutela nei confronti degli stessi. Limiti dell'autogestione Dal punto di vista legale, i gruppi di auto-mutuo aiuto, pur essendo riconosciuti come utili, non sostituiscono l'intervento di un professionista abilitato. Se un terapeuta promuovesse o favorisse una terapia autogestita, sarebbe necessario chiarire ruoli, responsabilità e limiti, garantendo sempre un quadro legale chiaro. Etica e scelte terapeutiche non convenzionali Se il dottor Stern avesse deliberatamente lasciato le chiavi per stimolare un cambiamento, si potrebbe configurare una scelta terapeutica "non ortodossa". Tuttavia, per essere accettabile, dovrebbe essere accompagnata da una valutazione rigorosa dei rischi e dal rispetto dei principi etici fondamentali: beneficenza, non maleficenza, autonomia e giustizia. Nel contesto del film, il rischio legale potrebbe riguardare sia Federico che il Dott. Stern, ma con implicazioni diverse: 1. Rischi legali per Federico Federico si appropria delle chiavi dello studio del Dott. Stern e organizza sedute senza una formazione adeguata né autorizzazione. Questo potrebbe configurarsi come:
Se fosse dimostrato che il Dott. Stern ha volutamente lasciato le chiavi o ha tollerato la situazione, potrebbe incorrere in responsabilità legali:
Tuttavia, il contesto del film sembra enfatizzare l'intenzione positiva del Dott. Stern, che potrebbe giustificare moralmente, se non legalmente, le sue azioni:
Nel contesto del film, queste implicazioni legali sembrano essere subordinate al messaggio umano e trasformativo della trama. |