Percorso di coppia

È normale che nella vita di coppia, insorgano problemi e difficoltà nella comunicazione che possono condurre a una “crisi” difficile da gestire. In questi e tanti altri casi, parlarne con lo psicologo può aiutare a intraprendere un percorso di mutuo miglioramento nella relazione.

Contattare lo psicologo può rivelarsi utile come soluzione in tutti quei casi in cui insorgano eventi di vita, difficoltà relazionali e di comunicazione critici, ad esempio:

  • Insoddisfazione, ad esempio quando non ci si sente più attraenti nei confronti del partner;
  • Incomprensioni;
  • Tradimenti o sospetti di tradimento;
  • Rischio di separazione o divorzio già avviato;
  • Passaggio da coppia a genitori;
  • Gestione dei figli;
  • Famiglia d’origine;
  • Volontà di cambiare l’altro;
  • Sindrome del nido vuoto;
  • Cambiamenti importanti.

Durante la seduta, lo psicologo lascia la possibilità ai due membri della coppia di condividere e confrontarsi riguardo ad aspetti della vita insieme, fantasie, bisogni, emozioni, esigenze nuove o vecchie, nel rispetto dei tempi, spazi e individualità, propri e altrui. Analizzando la storia della coppia e della relazione, lo specialista può proporre idee e attività personalizzate sui bisogni specifici della coppia.

L’obiettivo è ristabilire equilibrio e serenità nella coppia, e portarla a fare le proprie scelte di vita in modo consapevole.

È importante sapere che

  • Lo psicologo non è un giudice chiamato a definire chi ha ragione o chi ha torto rispetto alle incomprensioni.
  • A meno che non sia necessario, lo psicologo e la coppia si vedranno sempre insieme; quindi, non ci saranno rischi che uno dica qualcosa senza che l’altro non lo sappia.

È importante sottolineare che lo psicologo ha il compito di individuare tutte quelle dinamiche che hanno condotto la coppia alla crisi così da arrivare alla risoluzione del conflitto; non deve giudicare o cercare di salvare la coppia, tantomeno consigliare alla coppia se lasciarsi o restare insieme.

Il ruolo dello psicologo è, quindi, quello di un arbitro neutrale che, bilanciando gli interventi dei due pazienti, permette al singolo individuo della coppia di ampliare le proprie vedute e soprattutto accogliere quelle del partner, permettendo un confronto efficace e rafforzando la reciprocità di coppia.